Sono ormai passati ottant’anni da quando “Blasco”, Pietro Tresso, uno
dei dirigenti di primo piano del movimento operaio italiano ed
internazionale perse tragicamente la vita. Trovò la morte come tanti
altri rivoluzionari, per mano della burocrazia stalinista. La sua unica
colpa fu quella di opporsi alle assurdità prodotte da Mosca.
Nel 1943 tra il 26/27 ottobre la vita di Tresso finisce. Viene
giustiziato a sangue freddo, in Francia, da sicari al soldo dell’NKVD
(polizia sovietica) "gli affossatori della rivoluzione". Su chi abbia
dato l’ordine ancora non vi è chiarezza. Sicuramente l’ordine è partito
dall’alto. Sappiamo che l’esecutore materiale fu il partigiano Jean
Sosso (Giovanni Sosso): un uomo dell’apparato stalinista, nato in Italia
ma migrato in Francia; dopo la guerra fu inviato in Polonia come
giornalista dell’Humanitè (stampa francese stalinista).
Per troppo tempo le vittime dello stalinismo sono state rimosse dai
libri di storia e dalla memoria, cadute nel dimenticatoio. Lo stalinismo
ha rappresentato la più grande mistificazione della storia e in questo documentario
abbiamo cercato di fare luce su questa vicenda, la vicenda di Pietro
Tresso, una bellissima icona morale per il movimento marxista
rivoluzionario.
Partito Comunista dei Lavoratori
facebook.com/pcl.reggiocalabria
reggiocalabriapcl@gmail.com