I fascisti a Firenze aggrediscono degli studenti di sinistra. Il governo non dice niente. Una preside esprime la propria solidarietà con gli aggrediti e il Ministro Piantedosi minaccia provvedimenti contro di lei. È uno scandalo, ma indignarsi non basta.
Un governo a guida post-fascista è un fattore di incoraggiamento di ambienti squadristi, e questo perché quegli ambienti si sentono protetti e legittimati dal nuovo governo. È la stessa dinamica che incoraggia insegnanti omofobi a respingere persone transgender, o che trasforma l’aborto da diritto a crimine e propone per legge “la personalità giuridica del feto”.
Tutto il sottobosco della peggiore cultura reazionaria sente che è il momento di rialzare la testa. Ma il vento reazionario che ha portato Meloni al governo non nasce dal nulla. Nasce da anni e decenni di disarmo della sinistra e del movimento operaio. Anni e decenni di revisionismo storico sulla Resistenza e di “pacificazione nazionale”.
Che fare allora?
PRIMO – Bisogna respingere ovunque le aggressioni fasciste! Non con le parole ma coi fatti. I fascisti si contrastano con l’azione diretta, con strutture unitarie di autodifesa capaci di disincentivare le squadracce fasciste o di renderle innocue.
SECONDO – È necessario costruire un grande fronte unico di lotta contro il governo delle destre! Per costruire una vera opposizione di massa al governo Meloni, che unisca studenti e lavoratori, e in generale tutti gli sfruttati.
MA SOPRATTUTTO – Battersi per una alternativa di società! Lottare contro l’ordine esistente significa lottare contro il capitalismo, che è la dittatura del profitto, la vera portatrice di ogni male: distruzione dei diritti, distruzione dell’ambiente, saccheggio di sanità e scuola pubblica, sfruttamento e guerre.
Il fascismo è figlio del capitalismo. Solo un governo delle lavoratrici e dei lavoratori può tagliare le radici del fascismo. Solo una rivoluzione può spazzare via per sempre i rigurgiti fascisti.
Costruire il partito della rivoluzione, il partito di cui la gioventù ha bisogno, è il principale investimento antifascista.